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Oggi vediamo come scegliere la migliore carta Amalfi.
La carta di Amalfi è un particolarissima e pregiata qualità di carta. La sua produzione è iniziata nel Medioevo nella omonima città campana. Questa carta è conosciuta anche con il nome di Charta Bambagina. Ancora oggi camminando per le vie di Amalfi, si possono trovare dei negozietti che fanno di questo prodotto una vera e propria icona della Città, nella quale si trova anche un Museo della Carta, dove si possono ancora vedere alcuni dei passaggi tradizionali della produzione a mano di questo prodotto.
Origini
Le prime notizie certe risalgono al XIII secolo, ma sembra ragionevole ritenere che le cartiere amalfitane fossero attive ben prima di tale data. Infatti risale proprio a questo periodo (1220) un Editto del Re Federico II che ne proibì l’uso per i documenti notarili, a causa della fragilità maggiore rispetto alla pergamena (tra l’altro più diffusa e, quindi, meno costosa).
Nonostante tale pretesa, la produzione della carta bambagina proseguì e non fu scalfita dal fatto che non costituiva più materia prima degli atti ufficiali per eccellenza: la mole di produzione infatti nel XVIII secolo permetteva a circa una ventina di cartiere la sopravvivenza, anche fuori da Amalfi. Inoltre, contrariamente all’idea di una sua maggiore fragilità, ancora oggi troviamo esempi di carta di Amalfi che contengono documenti che risalgono al 400.
Con l’alluvione del 1954, gran parte delle fabbriche di carta vennero distrutte. Rimasero in piedi solo tre, mentre furono due le famiglie che continuarono a portare avanti la tradizione: quella Milano, che addirittura trasformò la sua cartiera in un Museo, e quella degli Amatruda che continuano tuttora la loro produzione.
Oggi l’utilizzo di questo prodotto è particolarmente indicato per inviti di nozze e altre occasioni in cui è necessario utilizzare una carta elegante e di pregevole fattura.
Come Scegliere la Carta Amalfi
Ciò che caratterizza e rende unica la carta di Amalfi è, oltre al particolarissimo procedimento di produzione (che comunque oggi ha perso gran parte della sua antica tradizione), la materia prima: tale carta non è infatti creata a partire dalla cellulosa, bensì da cenci e stracci di lino, cotone e canapa di colore bianco. Risulta essere proprio da questo aspetto che deriva il nome di charta Bambagina.
Risulta essere da notare che venivano escluse tutte le fibre animali che si prestavano meno a diventare carta perché molto più dure, ma anche facilmente distruttibili durante il procedimento di liscivazione (che elimina le ultime impurità e rende più compatta la superficie del foglio). Dopo aver sfilacciato e pulito le stoffe, queste erano raccolte in grandi vasche di pietra, le pile, e venivano ridotte in poltiglia attraverso i chiodi presenti in alcuni magli di legno. Il movimento era generato dall’acqua. E’ questa la parte della produzione che ha senza dubbio subito i cambiamenti più rilevanti dovuti alla maggiore tecnologia che permette, tra l’altro, di ottenere una lavorazione molto più raffinata.
Disciolte quindi nell’acqua e ricomposte in fogli, le fibre vengono lavorate a mano grazie a dei telai con fili di ottone e bronzo, che riproducevano in filigrana gli stemmi delle antiche famiglie della Città.
La produzione di questo prodotto è quindi frutto di un vero e proprio processo di riciclo, tuttavia, per la ormai poco praticata produzione (per lo meno quella tradizionale) e per il lungo tempo richiesto, il prezzo di questo prodotto rimane più alto rispetto alla normale carta.
Carta Amalfi più Venduta
Per concludere proponiamo una lista della carta Amalfi più venduta online in questo periodo con il relativo prezzo.
Cliccando sui prodotti presenti nella lista è possibile leggere le opinioni dei clienti.