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Oggi vediamo come scegliere i migliori DVD vergini.
Uno dei principali problemi legati al mondo digitale, sia per gli appassionati di fotografia, che per quelli di musica e video, è quello della conservazione dei loro file. Nel caso di diapositive, stampe e pellicole negative, pur essendo molto sensibili a temperatura ed umidità ambientali e soggette all’attacco di muffe e funghi, esse potevano essere comodamente riposte in faldoni e plasticoni, ed era sufficiente tenerle al buio in luoghi asciutti per garantirne la sopravvivenza per parecchi anni. Lo stesso avveniva per i cari e vecchi dischi.
I file digitali, siano essi immagini, musica e film, sono invece incorporei, e se è vero che non sono sensibili agli agenti esterni che danneggiano le pellicole, come appunto umidità e funghi, è purtroppo una realtà che ad essi sono assai sensibili i supporti materiali sui quali gli incorporei file digitali devono venir registrati per poterli archiviare al di fuori del computer. Solitamente essi vengono infatti tenute sugli hard disc del proprio computer finché non diventano tanto numerosi da dover essere trasferiti altrove.
Si usano quindi CD o DVD vergini per masterizzarle. Il problema risiede però nel fatto che questi ultimi non hanno certo durata eterna, anzi, sembra che abbiano una tenuta assai minore rispetto a quanto stimato.
La durata di un DVD una volta che sia stato masterizzato è legata a vari fattori tra i quali i più importanti sono il tipo di supporto e la loro conservazione. Sicuramente vale la pena di ricordare alcune regole di base per il corretto acquisto di dvd vergini.
Storia
Philips, Sony, Matsushita, Hitachi, Warner, Toshiba, JVC, Thomson e Pioneer si sono riuniti nell’intento di creare un formato di immagazzinamento di video digitali e nella speranza di farlo accettare senza riserve da tutti i maggiori produttori del settore. E’ nato così il DVD forum, ovvero l’istituzione incaricata di seguire l’evoluzione del nuovo supporto, studiato simultaneamente dalla maggior parte delle aziende dell’elettronica di consumo. Si sperava, eliminando la competizione, di conferire allo studio e alla ricerca, maggiore serietà e chiarezza, senza disperdersi in incerti tentativi ed antagonismi, come era invece avvenuto per le videocassette.
Il DVD forum individua da subito tre possibili strade per il nuovo supporto: la prima è quella del DVD-Video, per contenere film, filmati, come appunto la vecchia videocassetta; la seconda è invece quella del DVD-Audio, per contenere file audio al posto del CD, superato per fedeltà e capacità; la terza strada è quella del DVD-Rom, pensato in sostituzione del CD-Rom.
Siamo nel 1997 e già lo standard DVD-Video e DVD-Rom fanno la loro comparsa, ottenendo un grande successo commerciale. Fa più fatica a diffondersi lo standard DVD-Audio, forse a causa dei problemi riscontrati nello sviluppo dei codici di sistemi di protezione, presenti sia nella tipologia Audio che in quella Video.
Proseguendo la storia del DVD, ci troviamo nel 1999, anno in cui venne formalizzato il DVD-R, ovvero lo standard dei DVD registrabili: l’idea era in circolazione già da tempo, ma venne ufficializzata solo in questa data. Lo standard si specializzò in due differenti formati: il primo, il
“DVD-R for authoring”, destinato alla copia di video protetti da diritto d’autore, doveva appoggiarsi ad uno specifico masterizzatore e riusciva ad implementare i sistemi di protezione dalla duplicazione. Esso aveva una lunghezza d’onda del laser di 635 nm. Questa la differenza fondamentale con l’altro formato, il “DVD-R for general use”, con lunghezza d’onda di 650 nm, formato che possiede il vantaggio di contenere qualsiasi tipo di materiale, ma lo svantaggio di non essere compatibile con i sistemi di protezione dei DVD-Video.
La tecnologia è andata ancora avanti nel 2000, anno in cui è avvenuta la formalizzazione dello standard DVD-RW: esso ricalca le peculiarità dell’ultimo formato illustrato, ma vi aggiunge la possibilità di un elevato riutilizzo (fino a 1000 volte).
Nel corso degli anni impiegati per lo studio dello standard DVD-R, sono stati nel frattempo commercializzati due differenti formati, destinati alla registrazione in formato DVD. Il primo, proveniente dal consorzio Sony-Philips, è il DVD+R (e DVD+RW). Esso, come il DVD-R/RW, utilizza per la registrazione un sistema elicoidale. L’altro formato, prodotto da Matsushita e JVC, è invece il DVD-RAM che utilizza una tecnica di registrazione simile ad un HardDisk, a cerchi concentrici. E’ opportuno precisare che entrambi i formati sono letti da qualsiasi lettore e masterizzatore moderno, salvo alcune eccezioni relative al DVD- RAM.
Per arrivare fino a nostri giorni, è ancora il consorzio Sony-Philips ad occupare una posizione di rilievo: esso infatti ha giocato d’anticipo, nel 2002, nella commercializzazione del formato DVD+R DL (Double Layer) mentre del 2004 è il DVD-R DL. Si sono dunque fatti notevoli passi avanti anche per la masterizzazione di DVD a doppio strato, simili al DVD-9 industriale ed in grado di contenere circa 9 GB di dati.
Dvd video
Si tratta di supporti digitali contenenti materiale video in formato MPEG-2, sino ad un massimo di 240 minuti. Per quanto riguarda l’audio, esso non si basa su un formato fisso, ma può variare tra PCM (stereo non compresso), Dolby Digital AC3 (da 1 a 6 canali), DTS (6 o 7 canali), e MP3.
La riproduzione dei DVD-Video in commercio è regolata da un codice regionale, ovvero da un sistema di specificazione geografica: questo significa che a seconda del codice, il DVD potrà essere riprodotto in determinate zone. Vediamo dunque i possibili codici regionali
0- Riproduzione valida in tutto il mondo.
1- Riproduzione in Canada,USA e suoi territori.
2- Riproduzione in Europa, Giappone, Sudafrica, Medio Oriente.
3- Riproduzione nel Sudest asiatico.
4- Riproduzione in America centrale e meridionale, Australia, Nuova Zelanda.
5- Riproduzione in Russia, India, Asia nordoccidentale, Africa settentrionale.
6- Riproduzione nella Repubblica Popolare Cinese (ad eccezione di Hong Kong e Macao).
7- Riproduzione riservata.
8- Riproduzione speciale per riunioni, aeroplani, navi, hotel.
Dvd audio
La storia del DVD-Audio non è semplice e lineare: nel corso del tempo infatti si sono presentati problemi con i sistemi di protezione. Andiamo con ordine. Questo formato (DVDA) nasce con l’obiettivo di ottenere un supporto digitale in grado di garantire una qualità sonora superiore rispetto al CD Audio (CDDA). Sono i sistemi di protezione tuttavia che risultano troppo invasivi ed impediscono di ottenere una buona qualità, pur svolgendo il loro compito efficacemente per ciò che riguarda la sicurezza. Addirittura si è arrivati ad un livello di suono inferiore rispetto ai normali CDDA, tanto da spingere la ricerca verso l’utilizzo di differenti sistemi di protezione che influenzassero meno la qualità del risultato finale. Inoltre i DVDA risultano essere incompatibili con gli attuali lettori DVD-Video, motivazione ulteriore del fallimento di tale formato. Nel frattempo Sony-Philips ha, come d’abitudine, cercato di garantirsi un mercato nel mondo dell’audio, proponendo un formato concorrente, il Super Audio CD (SACD).
Caratteristiche Tecniche
Vediamo alcune peculiarità tecniche e costitutive del DVD, come è possibile memorizzare i dati, come avviene la lettura e che tipologie e dimensioni di DVD esistono.
Tramite un laser focalizzato sullo “strato di incisione” avviene innanzitutto la memorizzazione dei dati. Ogni strato è composto da tracce circolari e concentriche, di 0,74 micrometri. Questo laser, modificando la riflettività, riproduce la sequenza 0,1. Quando invece avviene la lettura dei dati, la luce laser viene differentemente riflessa dallo strato di memorizzazione a seconda dell’indice di riflessione. E’ possibile risalire alla sequenza 0,1 conoscendo la velocità di rotazione del disco e la traccia sulla quale avviene la lettura.
Una differenza sostanziale del formato DVD rispetto al CD è indubbiamente la velocità minima di trasmissione delle informazioni. Si pensi infatti che se per un lettore DVD 1x equivale a 1350 kB/s, per un lettore CD corrisponde invece a 150 kB/s: si arriva ad avere una velocità minima 9 volte maggiore rispetto a quella del CD.
Vediamo ora le diverse dimensioni dei DVD, che possono essere classificati in quattro categorie
DVD-5 : 4,7 GB, con lato unico e singolo strato.
DVD-9: 8,5 GB, Double layer con lato unico e doppio strato.
DVD-10: 9,4 GB, con due lati e singolo strato.
DVD-18: 17 GB, con due lati e doppio strato.
Per comprendere meglio questa classificazione, occorre precisare che cosa intendiamo con i termini sopra utilizzati. I DVD “double layer” offrono la possibilità di una doppia incisione sullo stesso lato. Questo però non significa che si riesca ad ottenere una capacità esattamente doppia, in quanto parte della memoria viene impiegata per la creazione di un indice e per la distribuzione dei dati. Per leggere questa tipologia di DVD occorre un particolare masterizzatore. Per “doppio lato” si intende invece la capacità di un supporto di essere inciso su ambo i lati. Per questa peculiarità non occorre nessun apparecchio speciale: basta possedere un supporto a doppio strato che viene inciso normalmente, solo girando il disco.
Si ricordi infine che per i DVD Rom il file system maggiormente usato è l’UDF (Universal Disk Format).
Tipologie
DVD+R
In competizione con il formato del DVD-Forum, il DVDR, il DVD+R è un disco ottico, prodotto dalla DVD+RW Alliance, che prevede una sola incisione, con capacità di 4,7 GB (2.295.104 settori di 2048 byte ciascuno). E’ stato inventato, nel 2003, anche un modello a doppio strato che prende il nome di DVD+R DL, con una capacità quasi doppia.
Il DVD+R possiede la caratteristica di essere poco suscettibile ad interferenze ed errori del sistema LPP, grazie a sistema ADIP di tracciamento e controllo della velocità. Rispetto al DVD-R gestisce meglio gli errori tramite una più accurata masterizzazione, indipendente dalla qualità del dato che si registra. Di qualsiasi formato parliamo, in generale nel 2006 i DVD registrabili hanno comunque subito un’accelerazione, dovuta soprattutto alla grande disponibilità di lettori e masterizzatori in grado di leggerne tutti i tipi.
DVD-R
Evoluzione dei dischi CD-R, il DVD-R nasce e si sviluppa a partire dal 1997, grazie alla Pioneer, con una capacità iniziale di 3,95 GB. Si tratta di un disco ottico scrivibile una sola volta che oggi si aggira intorno ad una capacità di 4,7GB o 4, 37GiB, approvato a suo tempo dal DVD-Forum e supportato dalla maggior parte dei lettori DVD. E’ presente anche una versione Dual Layer, sempre proposta dalla Pioneer nel 2005, che presenta ovviamente una capacità superiore, di circa 8,54 GB
Il DVD-R presenta due tipologie principali: la prima è il formato “DVD-R for Authoring”, pensato per creare copie protette da copyright, compatibile con i sistemi di protezione dei DVD-Video, e con una lunghezza d’onda di 653 nm. La seconda tipologia riguarda invece l’utilizzo più generale dei DVD ed è denominata “DVD-R for general use”: essa non è compatibile con i sistemi di protezione dei DVD-Video e presenta una differente lunghezza d’onda rispetto al primo formato illustrato, ovvero 650 nm.
Confrontando il DVD-R con il concorrente DVD+R, è possibile sottolineare alcune differenze. Quest’ultimo risulta meno suscettibile ad errori e contaminazioni, in quanto possiede, a differenza del primo, il sistema ADIP di tracciamento e di controllo della velocità; il DVD-R inoltre deve essere finalizzato per la lettura su drive esterni.
Ricordiamo che comunque esistono molti drive ibridi che riescono a gestire entrambi i formati, denominati DVD+R e Super Multi (che leggono anche DVD-RAM).
DVD+RW
La peculiarità del DVD+RW è quella di essere riscrivibile e di supportare l’accesso casuale in scrittura: si possono quindi aggiungere o cancellare dati, senza intaccare l’intero disco. Presenta la medesima capacità del DVD+R, 4,7 GB, ed è stato prodotto dalla DVD+RW Alliance, nel 1997, principalmente per l’archiviazione di dati ed informazioni. Dopo i primi movimenti, lo sviluppo subì una fase d’arresto, interrotta grazie alla Philips, membro della Alliance, nel 2001. Avvenne in questa data una revisione del prodotto e si passò dai 2,8 GB di capacità agli attuali 4,7. Il concorrente più diretto di questo formato è quello proposto dal DVD forum, ovvero il DVD-RW.
DVD-RW
Il disco versatile digitale riscrivibile (Digital Versatile Disc- ReWritable,ovvero DVD-RW) possiede la caratteristica di essere riscrivibile, peculiarità per la quale si differenzia dal DVD-R. Altre significative differenze sono il procedimento di registrazione, che nel DVD-RW è il phase-changing method o metodo a cambiamento di fase, e il materiale di costituzione che nel DVD-RW riflette una luce inferiore al 25% dei DVD-R. Questo materiale è una lega di argento, indio, antimonio e tellurio (AgInSnTe). L’unica caratteristica simile tra i due formati considerati è la capacità: entrambi possiedono 4,7 GB di memoria.
DVD-RAM
Prodotto nel 1996 dal DVD forum, un’associazione di società riunite costituita nel 1995 per studiare hardware e software del DVD, questo supporto ottico è destinato alla memorizzazione di dati. In contrapposizione al DVD-ROM (DVD ReadOnly memory), il DVD-RAM è un’abbreviazione del concetto DVD Random Access Memory.
DVD+R DL
Il formato DVD+R DL è, come la sigla suggerisce “double layer” ovvero a doppio strato ed è noto anche come DVD+R9. In esso vengono mantenute le medesime caratteristiche del DVD+R, ma viene nel contempo raddoppiata la memoria, che passa da 4,7 GB a 8,55 GB. Questo formato, comparso per la prima volta nel 2003, è un prodotto della DVD+RW Alliance ed è il supporto attualmente utilizzato per la Console Microsoft XBOX 360 e potenzialmente applicabile anche alla Nintendo Wii, grazie ad un aggiornamento del firmware.
Il DVD+R DL può essere letto da lettori DVD sia da tavolo che da computer, che supportano tale formato e può essere masterizzato tramite i tanti modelli ora in commercio. La masterizzazione avviene oggi a 8x di velocità, mentre agli inizi ci sia aggirava intorno ai 2,4x.
Si ricordi che nel 2006 è stata ideata una versione riscrivibile dei DVD a doppio strato: i DVD+RW DL.
DVD-R DL
Questo formato, noto anche con il nome DVD-R9, mantiene le caratteristiche del DVD-R, ma possiede la peculiarità di essere a doppio strato, ovvero “Double Layer”. Questi dischi ottici sono letti da molti lettori DVD, sia da tavolo che da computer (sono compatibili anche con i lettori DVD-Video da tavolo), mentre è possibile masterizzarli solo tramite apparecchi compatibili con DVD+R DL.
La progettazione dei driver è avvenuta per questi modelli in modo da ottenere una equa distribuzione sui due strati del disco. Questo però ha provocato una serie di problemi ed incompatibilità con la natura sequenziale della masterizzazione DVD. Il DVD forum, con la Pioneer in prima linea, ha di conseguenza cercato di ovviare a questo problema, ideando una tecnologia nota come LJR (Layer Jump Recording). Essa consente di registrare in modo incrementale le sezioni più piccole di ogni strato. In questo modo è stata mantenuta la compatibilità con i DVD-ROM.
Mini DVD
Questo supporto, che si presenta come un DVD di ridotte dimensioni, è impiegato per la memorizzazione di dati e riesce a contenere fino a 1,4 Gigabyte di informazioni. Il modello “double layer” possiede ovviamente una capacità doppia, che arriva fino a 2,8 Gigabyte di memoria. L’utilizzo più diffuso è quello in svariati modelli di telecamere, che riescono a registrare 30 minuti di filmato per il supporto single layer e 60 minuti per il double layer. Per questa applicazione, il formato maggiormente utilizzato è il MiniDVD-RW, che consente una riscrittura dei dati.
DVD-D
Si tratta di un particolare DVD disposable ovvero usa e getta, disponibile nel formato normale, 8 ore e 48 ore: viene venduto in una bustina di cartone e il tipo normale, dopo alcune ore dalla sua apertura, non può essere più utilizzato. Gli altri due hanno una durata rispettivamente di 8 e 48 ore.
Le applicazioni possibili possono essere inerenti a visione di film da vedere una sola volta oppure a videogiochi con un tempo limitato. Esiste anche la versione DVD-D registrabile. Se si sceglie l’accorgimento di conservarlo in congelatore , si ricordi che avviene l’arresto del tempo di cancellazione, ma non la cancellazione.
Come Scegliere DVD Vergini
Sembra banale ripeterlo, ma è ovvio che l’acquisto di un supporto vergine di ottima qualità garantisce una maggiore affidabilità oltreché durata. Non è superfluo ripeterlo fino alla noia perché spesso si vedono in giro archivi di immagini, a volte anche importanti, affidate a DVD senza alcuna marca.
Meglio preferire sempre supporti di marche note e di qualità certificata, tra i quali si segnalano certamente i Verbatim, anche se non sono ovviamente i soli a garantire standard di alta affidabilità. Non comprate mai DVD vergini assolutamente anonimi, senza marchio e senza scritte, con improbabili nomi di marca ignoti a tutti.
Come ampiamente spiegato anche dai vari disegnini riportati su tutte le custodie, i DVD devono essere maneggiati con grande cura, senza mai piegarli, neppure leggermente, senza poggiarli su superfici di alcun genere, senza esporli a fonti di calore o luce del sole diretta, senza metterli su termosifoni accesi, ed evitando urti violenti.
Anche quando vengono estratti dalle custodie rigide in plastica, bisogna fare attenzione a non forzare il CD o il DVD per sollevarlo e sganciarlo dal blocco centrale. Il piegarlo all’insù tenendolo per i bordi può essere dannoso. Va invece premuto il blocco centrale con un dito in maniera da allentarne la morsa e liberare cosi il DVD senza sforzo; solo a quel punto esso può essere sollevato e sfilato.
L’ideale sarebbe fare due copie dello stesso archivio, con masterizzatori diversi e su DVD di marche diverse. Se si dispone di un solo masterizzatore, dato per scontato che sia in ottima efficienza e non abbia già masterizzato un milione di copie, vale anche qui la pena di fare due copie dello stesso archivio su supporti di marche diverse.
Può sembrare esagerato, ma in gioco ci sono le vostre immagini, o la vostra musica e i vostri film preferiti, e se pensate che siano importanti, ebbene nessun accorgimento è superfluo.
Le due copie andrebbero conservate in luoghi diversi, ad esempio in casa e in ufficio, ovviamente in ambienti asciutti, non troppo caldi ne troppo freddi. Naturalmente ciascun DVD deve essere riposto e conservato nelle apposite custodie rigide di plastica, possibilmente al buio. Evitate assolutamente le custodie in carta o quelle a sacchetto in plastica.
Dove acquistare
Anche questa domanda può sembrare banale: molti diranno che si può acquistare dove si vende. Elementare, ma non è proprio così. Vediamo perché. I DVD vergini possono essere acquistati tramite vari canali riassumibili in alcune tipologie generali: on line presso negozi virtuali, online su ebay, nei negozi specializzati, nei grandi centri commerciali.
Chi ha la partita iva può ovviamente includere anche l’opzione di acquisto presso i grossisti specializzati in materiale fotografico e per computer, dove il risparmio è evidente, ma si tratta di una strada non percorribile dal comune cittadino. Di certo tra negozi reali e negozi virtuali il risparmio è più evidente in questi ultimi, ma ci vuole anche più cautela.
L’acquisto di dvd vergini on line presso negozi virtuali, anche situati all’estero, presenta infatti notevoli risparmi, anche se bisogna scegliere quelli davvero affidabili e soprattutto valutare attentamente le spese di spedizione. Molti siti di questo genere offrono on line la possibilità di calcolare con esattezza le spese di spedizione. Il rischio infatti è di comprare 20 euro di materiale, risparmiandone 10 rispetto al negozio, ma spendendone poi 20 di spedizione.
L’acquisto a San Marino riserva ancora alcuni vantaggi in relazione all’Iva. L’acquisto in paesi dell’unione europea non presenta problemi di sorta, mentre l’acquisto in USA richiederebbe regolare sdoganamento e pagamento di dazio e iva, che ammontano circa al 26% in più. Altra possibilità di acquisto on line è quella su Ebay, ma qui ci vuole molta cautela.
I falsi e le contraffazioni sono all’ordine del giorno e in certi settori, come purtroppo quello dei dvd vergini, sono molto frequenti. Si rischia di portare a casa paccottiglia marcata con nomi altisonanti. Mai comprare da utenti in paesi dell’estremo oriente e soprattutto localizzati in Cina. Se proprio volete, fate un tentativo, prendete un minimo quantitativo e fate delle prove e delle verifiche, ma lo sconsiglio vivamente, poiché è ben difficile per un profano capire se i dvd che avete acquistato sono veri o contraffatti. Gli acquisti più sicuri sono quelli al negozio o al centro commerciale, dove sicuramente si risparmia rispetto al primo.
DVD Vergini più Venduti Online
Per concludere proponiamo una lista dei DVD vergini più venduti online in questo periodo con il relativo prezzo.
Cliccando sui prodotti presenti nella lista è possibile leggere le opinioni dei clienti.